Sono molte, anche nel nostro quartiere, le bancarelle ambulanti, situate perlopiù nella piazza principale, piazza della Balduina, e nella vicinissima piazza Mazzaresi, che spesso, però, sembrano ostacolare il passaggio dei pedoni sui marciapiedi e, talvolta, il traffico dei veicoli, anche perché non è ben chiaro quali di queste risultino essere pienamente in regola e quali no. Per l’associazione Balduina’S, che riunisce commercianti e professionisti della zona, si tratta di un problema che va avanti da molto tempo ed è piuttosto sentito, non perché si voglia contrastare o addirittura vietare il commercio ambulante, ma perché si vorrebbe che esso sia meglio regolato, perciò tale associazione, già più di due mesi fa, aveva presentato una richiesta di accesso agli atti al Municipio e al Comune per sapere in maniera dettagliata quali postazioni siano pienamente autorizzate e quali non lo siano. Il XIV Municipio e il Comune, però, avrebbero fornito una documentazione piuttosto lacunosa e carente, perciò l’associazione, una quindicina di giorni fa, ha presentato anche ricorso al Difensore civico, che ha invitato le istituzioni competenti a “voler provvedere al riesame dell’istanza di accesso agli atti“, che appare “fondata nel merito“.
Secondo il presidente di tale associazione, Carlo Maria Breschi, non è ben chiaro, in particolare, se il chiosco di fiori che si trova su piazza della Balduina a fianco dei giardinetti sia autorizzato ad occupare anche un paio di posti auto, mentre le bancarelle che si trovano davanti al supermercato “Oviesse” non risulterebbero autorizzate a stazionare su una porzione cosi larga di marciapiede, in modo da intralciare il passaggio pedonale, soprattutto per le carrozzine. A piazza Mazzaresi, poi, la situazione, per Breschi, sarebbe ancora più grave, perché le bancarelle sono rivolte verso la strada, quindi gli eventuali clienti sono costretti a passare praticamente in mezzo ad essa, in modo da intralciare il traffico, con il rischio, poi, che qualcuno possa essere investito: l’associazione avrebbe segnalato tale rischio ai vigili e alle forze dell’ordine, che però, non si sarebbero granché attivati. La questione delle bancarelle irregolari è stata oggetto, di recente, anche di polemiche politiche.
Il consigliere municipale del Pd Julian Colabello, lo scorso luglio, aveva infatti cercato di verificare quali siano, nel XIV Municipio, quelle che andrebbero ricollocate perché si trovano in violazione del codice della strada o di regolamenti comunali, e, da questo esame, sarebbe emerso che, su 114 postazioni, più di 50, quindi circa la metà, sarebbero irregolari. In particolare, le bancarelle di piazza della Balduina violerebbero tutte il codice della strada, perché non lascerebbero i due metri di marciapiede che per esso sono obbligatori, così come anche un paio di quelle a piazza Mazzaresi, mentre il chiosco di fiori andrebbe ricollocato perché si trova in prossimità di un incrocio e occupa un paio di posti auto. Anche fra quelle di viale Medaglie d’Oro e via Prisciano ve ne sarebbero alcune irregolari.
Colabello ha quindi interessato della questione dapprima la Commissione Commercio, poi, non ottenendo da essa risposte, anche la Commissione Trasparenza, da lui presieduta, proprio per capire come sia stato possibile che, pure di recente, molte concessioni siano state rinnovate pur avendovi trovato delle irregolarità, ma, in tale sede, ha riscontrato scarsa disponibilità della maggioranza in Municipio, del Movimento 5 Stelle, ad occuparsene. Il consigliere di Fratelli d’Italia Mauro Ferri ha invece avvertito l’esponente Pd del fatto che intende rivolgersi ad un avvocato per agire contro di lui, in quanto egli ha in concessione due postazioni che risulterebbero irregolari. Colabello si è detto comunque intenzionato ad andare fino in fondo su tale questione, che oltretutto sembra riguardare un pò tutte le parti politiche, dato che le concessioni sono state rilasciate in epoche diverse e da giunte di diverso colore, e non perché si vogliano colpire i commercianti ambulanti, ma semplicemente per tentare di risolvere un problema che si trascina da molti anni.