Si sta parlando molto, non tanto nei media, quanto nel web e nei social network, di una vicenda assai torbida, ancora non pienamente chiarita e che, tuttavia, suscita orrore ed indignazione, essendoci di mezzo i bambini. Si tratta del caso di Bibbiano, comune in provincia di Reggio Emilia al centro dell’inchiesta “Angeli e Demoni“, che riguarderebbe un presunto sistema illecito di gestione dei minori in affido, che si sarebbe basato sulla manipolazione delle testimonianze dei bambini da parte di assistenti sociali e psicologi. Il 27 giugno scorso, nell’ambito di quest’inchiesta, i carabinieri di Reggio Emilia hanno messo agli arresti domiciliari sei persone e notificato misure cautelari ad altre dieci, che, secondo l’ordinanza del gip, sarebbero accusati di frode processuale, depistaggio, maltrattamenti su minori, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, abuso d’ufficio, peculato d’uso e lesioni gravissime. Per l’accusa, insomma, alcuni psicologi, assistenti sociali e persino funzionari pubblici avrebbero fatto parte di un’organizzazione criminale che toglieva i figli alle famiglie in difficoltà per assegnarli, dietro pagamento, a famiglie di amici o conoscenti.
Fra gli indagati vi è anche il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, del Pd, finito ai domiciliari per abuso d’ufficio e falso ideologico, ma che, stando a quanto finora emerso, non sarebbe responsabile dei presunti abusi compiuti dagli psicologi e dagli assistenti sociali, né sussisterebbero elementi per dire che ne fosse al corrente. Il semplice coinvolgimento, seppur indiretto, di un esponente locale del Pd e’ però bastato al centrodestra e al Movimento 5 Stelle per cavalcare politicamente tali fatti, che pero’ appartengono quasi esclusivamente al campo della cronaca. Va anzi ricordato che anche il M5S, è indirettamente coinvolto in tali vicende, in quanto, a maggio, i grillini piemontesi avevano destinato 195 mila euro, ricavati dalle restituzioni di parte dello stipendio dei consiglieri regionali, ad undici associazioni che operano nel sociale, e fra queste vi era pure la onlus “Hansel e Gretel” di Moncalieri, nel torinese, a cui sarebbe stato appaltato senza gara il servizio di psicoterapia e i corsi di formazione, e che, per l’accusa, manipolava i bambini per far dire loro di aver subito violenze sessuali.
I consiglieri regionali pentastellati, appena appreso del coinvolgimento della onlus nell’inchiesta, hanno preteso i loro soldi indietro, sostenendo di essere stati raggirati. Nel frattempo, però, sui social, si associava direttamente solo il Pd ai fatti di Bibbiano, di cui, in una sorta di delirio complottista, si sosteneva che i giornali ne parlassero poco proprio perché vi era coinvolto qualcuno di tale partito, o perché i bambini, talvolta, sarebbero stati affidati a famiglie “arcobaleno”, come scritto su Twitter e Facebook persino dalla vicepresidente del Senato, Paola Taverna, del M5S, e “parlateci di Bibbiano” era presto diventato uno degli slogan, se non addirittura degli “hashtag”, più rilanciati dagli utenti con simpatie grilline o leghiste. Addirittura, il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio, in un’intervista pubblicata il 18 luglio sul “Corriere della Sera”, alla domanda se il Movimento 5 Stelle volesse formare un nuovo governo con il Pd, ha risposto “mai alleanze con il partito di Bibbiano“, un partito, ha poi aggiunto altrove, che “toglie i bambini alle famiglie con l’elettroshock” allo scopo di “venderli”, anche qui ingigantendo a dismisura quanto emerso finora dall’inchiesta, laddove si parla di un macchinario adoperato nell’ambito della terapia Emdr che invia al paziente degli stimoli acustici e tattili, ma non elettrici.
Il Pd ha annunciato querela per diffamazione verso Di Maio. Il leader leghista Matteo Salvini, invece, il 2 luglio, si è recato proprio nel comune emiliano dove era scoppiato lo scandalo, dove ha annunciato che entro i primi di agosto sarà approvata in Senato la proposta della Lega di istituire una commissione d’inchiesta sulle case famiglia, e dove ha dichiarato: “Non avrò pace finché l’ultimo bambino non sarà a casa“. Anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, già il 5 luglio, si era recata a Bibbiano, dove aveva chiesto “l’abolizione del tribunale dei minori e la costituzione di una sezione speciale dedicata alle famiglie in ogni tribunale”, mentre però, riguardo al vicepresidente del consiglio comunale di Vercelli Giuseppe Cannata, sempre di FDI, che su Facebook aveva scritto, in un post poi rimosso, “Ammazzateli tutti ste lesbiche, gay e pedofili”, si è limitata a “prendere le distanze”, attaccando poi: “non accettiamo lezioni da nessuno, tantomeno dal Pd“, che non avrebbe preso provvedimenti nei confronti del sindaco di Bibbiano, già autosospesosi dal partito.
Proprio nelle ultime settimane, invece, era scoppiato un altro scandalo, stavolta molto più “politico”, in quanto vedeva coinvolta direttamente la Lega, un cui esponente, Gianluca Savoini, collaboratore di Salvini, avrebbe incontrato in un hotel di Mosca, nell’ottobre 2018, alcuni russi per cercare di avviare una trattativa per la vendita di petrolio dalla quale sarebbero dovuti derivare dei fondi neri per il finanziamento della campagna elettorale di tale partito per le elezioni europee. Questa vicenda, invece, non ha avuto un particolare risalto nell’opinione pubblica e sui social, che hanno mostrato ben più attenzione per un caso assai delicato come quello di Bibbiano, che, in qualche modo, colpisce molto di più l’emotività e la sensibilità delle persone, trattandosi di bambini, e di cui, comunque, è giusto che si parli a dovere, ma non che venga cinicamente sfruttato per attaccare gli avversari politici, né per cercare di far passare in secondo piano altri avvenimenti degni di rilievo.
Vi è poi un altro aspetto, che non va affatto sottovalutato: l’inchiesta “Angeli e Demoni” sui fatti di Bibbiano è ancora agli inizi, e pertanto ancora si sa molto poco, e, soprattutto, per gli indagati deve valere la presunzione di innocenza, che dovrebbe esserci fino al terzo grado di giudizio, e che, proprio perché si tratta di vicende assai delicate, che hanno scosso l’opinione pubblica, dovrebbe essere sempre tenuta in considerazione. Finché tutte le accuse finora formulate non verranno dimostrate, anche in sede processuale, è infatti sbagliato additare all’opinione pubblica come delle specie di mostri quanti al momento sembrano essere coinvolti in tali avvenimenti, e che però, qualora non dovessero risultare colpevoli, potrebbero comunque vedersi la vita rovinata da tali accuse. Tanto più pesanti sono queste ultime, tanto più delicate sono le vicende di cui si tratta, quanto più l’opinione pubblica è sensibile a queste notizie e pronta a “infiammarsi” e a schierarsi magari in “innocentisti” o “colpevolisti”, ma i media dovrebbero tenere ciò ben presente ed evitare qualsiasi forma di sensazionalismo su di esse, che oltretutto nuoce alla verità e può penalizzare ulteriormente le stesse vittime.