Si sono riaccese le speranze per vedere finalmente di nuovo in funzione la ferrovia Valle Aurelia-Vigna Clara, che era stata inaugurata per i mondiali del 1990, ma era stata attiva per soli otto giorni, quelli, appunto, in cui si svolgevano partite allo stadio Olimpico, per poi essere abbandonata in attesa dei fondi per il completamento. Tale ferrovia, lunga sette chilometri e mezzo, lambisce, in parte, il territorio del nostro quartiere, perché inizia dalla ferrovia Roma S. Pietro-Viterbo, appena più a nord del viadotto di Valle Aurelia, passa poi su un altro ponte e continua quindi nel Parco del Pineto, parallela a via di Valle Aurelia, prima di imboccare la galleria di Monte Mario, lunga ben 4,4 chilometri, e giungere, appunto, alla stazione di Vigna Clara.
Nel 1997, durante i lavori di raddoppio del tratto urbano della ferrovia Roma S.Pietro-Viterbo, fu ripristinato un tratto di circa tre chilometri di questa linea per consentire lo scambio con i bus sostitutivi, e fu realizzata a tale scopo la fermata di Pineto, nell’omonimo parco, su via di Valle Aurelia, che fu poi chiusa nel 2000, con la riattivazione della linea per Viterbo. Quanti, alla Balduina, abitano verso il Parco del Pineto e, quindi, non lontano da quella ferrovia, ricorderanno forse le pochissime occasioni in cui essa fu attiva, nel lontano 1990, e avranno invece notato spesso, negli ultimi due-tre anni, fervere i lavori su di essa, talvolta anche di notte, con il passaggio, in alcune occasioni, di piccoli convogli senza passeggeri.
Ad aprile 2015, l’allora sindaco di Roma Ignazio Marino aveva infatti annunciato che entro giugno 2016 tale ferrovia sarebbe stata riattivata, ma, poche settimane prima che ciò avvenisse, il Tar del Lazio ha accolto in maniera provvisoria un ricorso presentato nel 2002 da alcuni residenti della zona di Collina Fleming e uno presentato nel 2015 da una casa di cura del medesimo quartiere, preoccupati per la stabilità degli edifici che si trovano sopra la galleria in cui, per un pezzo, passa la ferrovia stessa. Lo scorso 18 settembre, il collegio dei tre esperti nominato dal Tribunale amministrativo aveva accolto una delle richieste dei ricorrenti, considerando necessario effettuare una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Il 31 ottobre, però, lo stesso collegio aveva ritenuto che le perplessità su un’eventuale Valutazione di Impatto Ambientale fossero state chiarite dal Ministero dell’Ambiente, da RFI e da Italferr, e aveva quindi espresso un parere sostanzialmente positivo riguardo alla linea.
Il giudizio di merito del Tar si sarebbe dovuto tenere il 25 ottobre, ma, data la proroga concessa al collegio dei periti, esso è stato rinviato al 6 dicembre, quando quindi si dovrebbero finalmente dipanare tutti i dubbi sulla questione, e, si spera, si porrà fine a questo stillicidio di rinvii e lungaggini burocratico-amministrative, per avere finalmente funzionante una linea ferroviaria che potrebbe agevolare i collegamenti ed alleviare, di conseguenza, non poco il traffico nell’intero quadrante Nord-Ovest della città, quindi anche nel nostro quartiere. Tale opera, a suo tempo, costò tra gli 80 e i 90 miliardi di lire, e fu anche oggetto di un’indagine della magistratura su presunti comportamenti illeciti della pubblica amministrazione nella sua realizzazione, che si concluse con l’assoluzione degli imputati: si spera quindi che, con la riattivazione della ferrovia, una tale quantità di denaro pubblico non debba più considerarsi del tutto sprecata.