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Parco del Pineto

Il Parco del Pineto è stato dichiarato nel 1987 Parco Regionale Urbano e si estende fra ben quattro quartieri per una superficie complessiva di 240 ettari.

Parco del Pineto 9 Settembre 2017Lascia un commento

Sono nato nel 1982 a Roma, e sono sempre vissuto, e vivo tuttora, nel quartiere Balduina, a cui sono molto affezionato e che considero uno dei migliori della città, ma di cui, al tempo stesso, conosco pure i difetti e gli aspetti che andrebbero migliorati.

Il Parco del Pineto, dichiarato nel 1987 Parco Regionale Urbano e gestito dall’Ente Roma Natura, si estende fra ben quattro quartieri, la Balduina a Est, Monte Mario a Nord, Torrevecchia-Primavalle a Ovest e Aurelio a Sud, per una superficie complessiva di 240 ettari, che, nel Cinquecento, faceva parte della tenuta di papa Pio V Ghisleri e, nel 1598, fu ceduta alla famiglia Sacchetti, che l’ampliò in maniera considerevole.
Il cardinale Giulio Sacchetti incaricò Pietro da Cortona di realizzarvi il Casino Nobile, che però andò abbastanza presto in rovina a causa di alcuni cedimenti strutturali, anche se sappiamo com’era fatto grazie a diverse incisioni e dipinti che lo ritraggono. Nel 1861 i Sacchetti vendettero la tenuta al principe Alessandro Torlonia, la cui famiglia fece poi restaurare i due edifici allora rimasti, presenti lungo l’attuale via della Pineta Sacchetti, ossia il “Casale del Giannotto” ed un’altra bassa costruzione di servizio, ed impiantarono la pineta che attualmente possiamo ammirare. Alla Balduina, l’ingresso del parco è a via Proba Petronia, e, nel “pianoro” antistante tale ingresso, sono state realizzate, una decina di anni fa, un’area giochi per bambini ed un’area cani.

Il parco è caratterizzato dalla presenza di molte specie arboree ed arbustive, tipiche della macchia mediterranea, fra cui in particolare la sughera, ed anche erica arborea, cisto, lentisco, mirto e corbezzolo. Assai varia anche la fauna: vi si possono trovare infatti rane, moscardini, topi selvatici, bisce dal collare e persino alcune volpi, che talvolta si spingono a ridosso dei palazzi in cerca di cibo. Si tratta dunque di un’oasi naturale assai importante, tanto più se si considera che un simile patrimonio vegetale e animale è presente all’interno di Roma, ma, purtroppo, esso non sembra essere sufficientemente tutelato. Avviene, infatti, praticamente ogni estate che qualche incendio distrugga una parte della vegetazione, e talvolta essi sono di grande portata, come quello divampato il 23 agosto 2016, che ha ridotto praticamente in cenere quasi 50 ettari di verde. Di recente, inoltre, il parco è stato teatro di alcune rapine ed anche di uno stupro ed un omicidio, e ciò, assieme alla presenza di alcuni insediamenti abusivi in parte già sgomberati l’anno scorso, lo pongono periodicamente al cento di polemiche sulla sicurezza. Anche la parte verso la Balduina, ossia il “pianoro” di Proba Petronia, dove vi sono un’area giochi e un’area cani, sembra versare in uno stato di degrado, e la pulizia, la manutenzione e lo sfalcio delle erbacce appaiono insufficienti, il che è un peccato, perché così i cittadini vengono scoraggiati dall’usufruire di questa bellissima oasi verde. Fortunatamente, vi sono alcune associazioni, come l’Associazione Onlus “Balduina per il Pineto”, che cercano di tutelare e valorizzare il parco, ma sarebbe necessario che anche gli enti e le istituzioni preposte facessero di più in tal senso.

Sono nato nel 1982 a Roma, e sono sempre vissuto, e vivo tuttora, nel quartiere Balduina, a cui sono molto affezionato e che considero uno dei migliori della città, ma di cui, al tempo stesso, conosco pure i difetti e gli aspetti che andrebbero migliorati.

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