Suscita di nuovo preoccupazione il cantiere di via Lattanzio, a quasi quattro mesi dal crollo di via Andronico dello scorso 14 febbraio, in cui diverse macchine parcheggiate sono precipitate nel vuoto per oltre dieci metri. Ieri, infatti, secondo quanto segnalato dal Comitato Crollo alla Balduina, sgorgava acqua sulla terra nella parte di cantiere ancora sotto sequestro, e solamente dopo che il presidente del Comitato, l’avvocato Giancarlo De Caprariis, lo ha fatto presente agli operai che lavorano lì la perdita è cessata. L‘avvocato De Caprariis ha segnalato l’accaduto anche a Roma Capitale, alla Polizia Locale del XIV Municipio, alla Presidenza del XIV Municipio, alla Protezione Civile e al direttore dei lavori nel cantiere, ingegner Gabriele, spiegando che l’evento “rappresenta un evidente indice dello scarso controllo e scarsa attenzione che contraddistingue, oramai, l’andamento del cantiere”, e che esso avrebbe “rischiato di compromettere“ sia “la stabilità del sito” sia “l’operato peritale“, e ha quindi ribadito la necessità di un monitoraggio del cantiere.
Tale monitoraggio, svolto tramite macchinari installati dai vigili del fuoco e dall’Università La Sapienza, era stato infatti interrotto lo scorso 19 maggio, accrescendo così le preoccupazioni dei residenti. Il consigliere municipale Pd e presidente della Commissione Trasparenza Julian Colabello, il 23 maggio, aveva definito la sua sospensione “una notizia grave tenuta nascosta ai cittadini dalla Giunta Municipale e Comunale per diversi giorni”, per poi aggiungere: “Io stesso, Presidente della Trasparenza Municipale, non ero stato aggiornato nonostante abbia fatto richieste e accessi formali in questi giorni per avere informazioni a riguardo”. Colabello aveva quindi indetto per il 28 maggio una Commissione Trasparenza, a cui erano stati convocati la Giunta municipale e gli uffici “per sapere se la sospensione è l’ennesimo errore o una precisa scelta politica di questa amministrazione” e per chiedere “che il monitoraggio sia ripristinato immediatamente”.
Il 29 maggio, l’esponente dem ha riferito su Facebook: “Il monitoraggio è stato effettivamente interrotto il 19 maggio e nessuno dal Comune sembra essersi attivato per ristabilirlo. Il direttore dei lavori del cantiere ha dichiarato che sarebbero disposti come ditta ad eseguirlo loro, ma è ovvio che il dubbio e la preoccupazione sono alti. Circa la strada, entro una settimana dovrebbero partire i lavori della prima parte di consolidamento che dovrebbe durare tre mesi e mezzo, quindi se partiranno effettivamente la prossima settimana non finiranno prima della fine di settembre. Da lì sarà poi necessaria una seconda parte di lavori per fare effettivamente la strada, i servizi e i marciapiedi”. A distanza di una decina di giorni, però, tali lavori non sembrano essere ancora iniziati. Colabello ha poi aggiunto: “La questione più spinosa è che è stato confermato come sulla parte non sottoposta a sequestro i lavori proseguono a pieno ritmo e presto le prime due palazzine saranno prossime al completamento”.
Dalla parte opposta a quella del crollo, infatti, si sta realizzando la struttura portante di un edificio che, al momento, già misura circa 7-8 metri in altezza, e, accanto, se ne sta costruendo un altro, per ora più basso. L’avvocato De Caprariis, il 29 maggio, ha inoltre diffidato “Roma Capitale e il Corpo della Polizia Locale del Municipio XIV, intimandogli di porre in essere tutte le attività necessarie alla riapertura di via Livio Andronico al traffico veicolare”, sia per consentire ai residenti del civico 16 di via Andronico di poter recuperare i loro veicoli dai garage e dal cortile, ancora inaccessibili, sia affinché venga ripristinato il tragitto normale della linea 990 dell’autobus, che, adesso, deve saltare diverse fermate. Ieri, invece, l‘Ama ha risposto alla richiesta di mettere altri cassonetti nei pressi della via, formulata dal Comitato Crollo alla Balduina lo scorso 8 maggio, facendo sapere che sono stati collocati due nuovi cassonetti per i rifiuti indifferenziati all’inizio di via Proba Petronia e altri due a via Lattanzio.