E’ terminata lunedì mattina la messa in sicurezza dell’area di via Livio Andronico, dove, il pomeriggio del 14 febbraio scorso, è franato un pezzo di strada prospiciente il cantiere dell’ex Istituto Santa Maria degli Angeli. Lo ha annunciato il presidente del XIV Municipio Alfredo Campagna, in un post su Facebook in cui ha spiegato anche che il “monitoraggio dell’area” è “assicurato giorno e notte dall’installazione in loco del dispositivo a raggi infrarossi”, mentre, riguardo ai “residenti degli edifici evacuati, il circuito degli Hotel Solidali, messo a disposizione dal Comune di Roma, ha accolto 14 persone appartenenti ai 5 nuclei familiari che hanno scelto di fruire di questo servizio in attesa di poter rientrare nelle proprie abitazioni”. Le operazioni erano iniziate nel primo pomeriggio di venerdì ed erano proseguite senza sosta, lavorando 24 ore su 24, anche in vista delle piogge previste tra domenica e lunedì, che avrebbero potuto causare nuovi smottamenti e compromettere la stabilità di uno degli edifici evacuati, rischiando di causarne il crollo.
Martedì pomeriggio, invece, si è svolta una riunione tecnica dedicata al rientro delle 22 famiglie nei palazzi evacuati, i civici 16 e 24 di via Andronico, alla presenza del comandante della Polizia locale di Roma Capitale Diego Porta e dei tecnici di Ama, Acea, Atac, Italgas, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Municipio e Gabinetto del sindaco, al termine della quale Campagna ha dichiarato: “I due amministratori dei condomini evacuati nomineranno a brevissimo dei periti per la dichiarazione di abitabilità dei palazzi. Al momento del loro rientro, che potrà avvenire entro qualche giorno, dopodomani se vanno rapidi, dovremmo riallacciare i servizi a disposizione come l’acqua e le fogne, mentre per il gas ci vorranno due giorni in più”. Il presidente del Municipio ha poi aggiunto: “Via Lattanzio sarà riaperta alla circolazione domani o al massimo dopodomani“.
Continuano intanto le verifiche tecniche dei due ingegneri e del geologo nominati dalla procura, che dovranno stabilire se la frana possa essere stata causata, almeno in parte, da paratie di mantenimento insufficienti o da infiltrazioni d’acqua. Prosegue anche l‘indagine della magistratura, che vede iscritti nel registro degli indagati il legale rappresentante dei proprietari del terreno e il legale che rappresenta la società responsabile del cantiere, e gli inquirenti stanno acquisendo anche presso gli uffici di Comune e Municipio la documentazione riguardante i lavori. La trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” ha mostrato alcune foto scattate l’8 febbraio, in cui si vedono due veicoli della Polizia Municipale vicino al tratto di strada poi franato, dove, già allora, si stava aprendo una piccola buca sul marciapiede, che era stata transennata.
Uno dei residenti evacuati intende chiedere un incontro al pubblico ministero che sta seguendo le indagini “perché si è verificata una situazione strana: il XIV gruppo della Polizia Municipale, lo stesso che è stato sollecitato più volte dai nostri esposti senza rispondere”, ha spiegato al “Messaggero”, “è lo stesso organo chiamato dalla procura a compiere parte delle indagini: uno dei soggetti da controllare che diventa controllore”. L’avvocato Giancarlo De Caprariis, che pure risiedeva in uno degli edifici evacuati, ha scritto invece alla sindaca Raggi per chiedere che vengano bloccati i lavori per la costruzione delle tre palazzine e al loro posto venga magari realizzato “un parco, un asilo, una ludoteca, un museo di quartiere”. Gli esercenti delle attività commerciali accanto al tratto di strada crollato, all’angolo tra via Andronico e via Lattanzio, stanno lamentando un sensibile calo degli incassi dovuto all’isolamento della zona. Quanti risiedono nei dintorni segnalano, invece, ancora alcune interruzioni del servizio idrico e problemi con le linee telefoniche.