Desta ancora timori il cantiere di via Lattanzio, a quattro mesi dal crollo di via Andronico. Da alcuni giorni, infatti, si stanno effettuando dei lavori anche nell’area prospiciente la voragine, che era stata posta sotto sequestro, ma ancora non è ben chiaro se tali lavori, nei quali sono state anche rimosse grandi quantità di terra, al punto che lo scavo è tornato quasi al livello di prima del crollo, siano per la definitiva messa in sicurezza e per l’inizio del ripristino di via Andronico. Lo scorso 14 giugno, inoltre, si era aperta una piccola buca nell’asfalto, vicino alla gru, e ciò aveva piuttosto allarmato i residenti, anche per il fatto che ancora non si sa nulla su un’eventuale ripresa del monitoraggio dell’area, interrotto lo scorso 19 maggio.
L’avvocato De Caprariis, presidente del Comitato Crollo alla Balduina, ha pertanto scritto, lo scorso 18 giugno, a Roma Capitale, alla Polizia Locale XIV Municipio, alla Presidenza XIV Municipio, alla Protezione Civile e al Direttore dei lavori del cantiere di via Lattanzio, ingegner Gabriele, per segnalare queste irregolarità, a cominciare dal fatto che, il 14 giugno, “alle ore 7.00 circa del mattino, era presente nel cantiere di via Lattanzio, nell’area transennata predisposta per la messa in sicurezza della strada, un’autovettura, utilitaria, parcheggiata“, che si è poi accertato che “non era autorizzata a stazionare all’interno del cantiere”, e, lo stesso giorno, si era “aperta una nuova buca nel manto stradale“. Il 18 giugno, invece, “è stato segnalato da più residenti che le maestranze presenti nel cantiere, dopo aver rimosso gran parte del terreno presente, giungendo alla quota dello scavo al momento del crollo del 14.2.2018, hanno ricoperto, con una gittata di cemento, rilevanti porzioni di suolo che risultavano allagate”.
Nella lettera dell’avvocato De Caprariis si fa riferimento alle “perplessità” e “preoccupazioni” dei cittadini, che sarebbero motivate “anche dalla circostanza che ad oggi non consta che siano iniziate le attività di messa in sicurezza definitiva della strada e tantomeno che sia presente un‘attività di monitoraggio“, e si chiede pertanto “che gli uffici e gli enti preposti forniscano chiarimenti ai residenti“. Intanto, però, proseguono i lavori per realizzare una delle tre palazzine previste dal progetto iniziale, quella dalla parte opposta al tratto di strada crollato, per la quale si è già arrivati ad un’altezza di quasi dieci metri, e i residenti lamentano che, come già prima del crollo, si facciano rumori a tutte le ore, così come permangono i disagi causati dalla chiusura della via, quali, in particolare, la mancanza dell’autobus e la minore presenza di cassonetti.