È nuovamente al centro di polemiche il cantiere di via Lattanzio, a ormai un anno e mezzo dal crollo di via Livio Andronico. La società Ecolattanzio, infatti, aveva chiesto a suo tempo l’autorizzazione a costruire un piano in più sulle tre palazzine rispetto a quelli originariamente previsti nel progetto, ma tale autorizzazione gli era stata negata. Lo scorso 18 luglio, però, il Comitato Crollo alla Balduina aveva inviato una nota alla sindaca di Roma e al Municipio XIV, in cui veniva “denunciata la sopraelevazione degli edifici in costruzione” ed era segnalata “la predisposizione di telai ed armature per una probabile gettata di cemento per la realizzazione di un solaio e di alcuni balconi su una delle tre palazzine”. Nel frattempo, i giorni passavano e nel cantiere si continuava a lavorare senza sosta, per cui, il 31 luglio, il Comitato ha inviato un’altra nota, in cui si dichiarava che “appare probabile che i telai predisposti sulla palazzina in costruzione siano prodromici alla realizzazione di una quarta fila di balconi aggettanti non previsti dal progetto asserito”, e si parlava di “materiale pubblicitario raffigurante le tre palazzine ultimate con la realizzazione di un piano ulteriore oltre a quello asserito con l’originario permesso di costruire”.
È del 2 agosto, invece, la terza segnalazione del Comitato, in cui si fa presente che il giorno prima erano comparsi due nuovi cartelli sul cantiere, in cui “vengono riportati gli estremi del titolo edilizio rilasciato dal Dipartimento PAU in data 12.10.2017 e di due successive SCIA”, si osserva che “ad oggi risultano intensificati i lavori sulla terza palazzina in costruzione” e si ricorda però che “allo stato non risultano essere approvate varianti al permesso di costruire del 12.10.2017″, per cui si chiede “un immediato e costante intervento di controllo e monitoraggio sulle descritte attività in corso nel cantiere di via Lattanzio”, e si diffidano ” gli uffici ed enti preposti” ad “intraprendere tutte le azioni e/o cautele atte ad impedire la realizzazione di opere difformi da quelle autorizzate con il permesso a costruire del 12.10.2017″. Il 31 luglio, però, anche l’Ufficio Tecnico del Municipio ha inviato alla Polizia Locale XIV Gruppo Monte Mario una “segnalazione e richiesta di controllo urgente sull’esecuzione delle opere di edificazione del cantiere di via Lattanzio”. Sulla questione è intervenuto più volte anche il presidente della Commissione Trasparenza e consigliere municipale del PD Julian Colabello, che sabato, in una nota, ha dichiarato: “Ho scritto agli uffici comunali e municipali per intimargli di fare tutte le verifiche”, e si è quindi chiesto “come sia possibile che dopo le sparate della Sindaca che si voleva sostituire alla Procura nel “trovare i responsabili” oggi il Comune ammetta che le palazzine vengano non solo ultimate ma addirittura aumentate di dimensioni e altezza. Nel frattempo la strada è ancora chiusa dopo il crollo e non si conoscono i tempi di riapertura”.
Secondo il consigliere dem, dopo il diniego ricevuto alla variante al permesso di costruire, la ditta ha presentato solamente la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attivita’) del 20 giugno, che però non sarebbe idonea a sostituire o modificare un permesso di costruire, pertanto Colabello aveva annunciato che, se tutte le sue segnalazioni fossero rimaste inascoltate, sarebbe stato pronto a recarsi in Procura e a denunciare il tutto. Martedì, invece, il presidente della Commissione Trasparenza ha annunciato su Facebook: “Mi e’ stato fatto sapere che l’Ufficio Tecnico Municipale starebbe lavorando in queste ore all’annullamento di questa curiosa SCIA del 20/6/19 (quella apparsa misteriosamente il 1 agosto) in autotela con la disposizione del blocco completo del cantiere”. Colabello pero’ precisava poi: “Il cantiere non e’ ancora fermo e i provvedimenti non ancora emessi, ho chiesto di avere immediatamente copia di questa SCIA e ovviamente del provvedimento di blocco del cantiere. Appena emessi se continueranno a lavorare non sarà piu’ materia per i vigili ma direttamente per PS e carabinieri”. L’esponente Pd concludeva quindi: “Sembra che siano finalmente iniziati i lavori per ultimare la strada chiusa da un anno e mezzo e riaprirla al pubblico”.
Anche la consigliera comunale di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni, martedì, ha presentato un’interrogazione al sindaco e all’assessore competente per “sapere se siano state presentate e con quale esito eventuali varianti al permesso di costruire n. 257 del 17.2.2017″, se “siano state presentate, con quali finalità e con quale esito le due SCIA sopramenzionate, se siano idonee le sopracitate SCIA a validare interventi di modifica sostanziale al progetto approvato originariamente, se vi siano state intrusioni nel cantiere Acea di via Livio Andronico e ad opera di chi, se sia stato effettuato da parte dei competenti uffici di Roma Capitale un attento monitoraggio e controllo sulle attività in corso nel cantiere di via Lattanzio nonché” sulla “SCIA del 29.6.2019, se quanto in corso di realizzazione in via Livio Andronico e via Lattanzio corrisponde al progetto autorizzato” e che “tempistica si prevede per ripristinare il manto stradale al fine di ristabilire al più presto la normale viabilità in via Lattanzio e via Livio Andronico”.