E’ ad una svolta la vicenda del cantiere di via Lattanzio e della sopraelevazione delle tre palazzine qui in costruzione, che si stava effettuando nelle ultime settimane, nonostante, a suo tempo, essa non fosse stata autorizzata, e per la quale era stata presentata solamente una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) dello scorso 20 giugno. Avevamo visto, infatti, che già il consigliere municipale del Pd Julian Colabello, più volte intervenuto sul caso, aveva scritto su Facebook che l’Ufficio Tecnico Municipale stava lavorando “all’annullamento di questa misteriosa SCIA” con “la disposizione del blocco completo del cantiere”. La SCIA, infatti, era stata approvata solo in virtù del “silenzio assenso”, ossia, in pratica, nessuno aveva controllato, ma, dopo le segnalazioni, gli uffici municipali, martedì scorso, sono intervenuti per annullarla con una determinazione dirigenziale, mentre i vigili hanno apposto i sigilli a due piani della palazzina A e un piano della palazzina C, sospendendo i lavori “fino all’adozione dei provvedimenti definitivi”.
I consiglieri comunali del Pd Giulio Pelonzi e Marco Palumbo e il consigliere municipale Colabello, in una nota, hanno dichiarato: “Abbiamo dato voce ai cittadini disperati che si erano visti avviare sotto i loro occhi i lavori per la sopraelevazione ulteriore delle palazzine in costruzione contigue alla strada crollata senza che nessuno intervenisse. Oggi abbiamo ricevuto tutti i documenti a riguardo e dopo aver osservato il blocco dei lavori la scorsa settimana ora abbiamo notizia ufficiale che non solo tutte le autorizzazioni per il nuovo piano sono state annullate ma che gli ultimi piani delle palazzine in costruzione sono stati sequestrati. Questa incredibile storia continua a suscitare scandalo dopo 18 mesi dal crollo”.
Gli esponenti dem spiegavano poi: “Nonostante la formale denuncia del Comitato dei residenti “Crollo alla Balduina” del 18 luglio (quando la SCIA era ancora nei termini per essere rigettata) e i nostri vari solleciti i controlli sono stati effettuati solo il 31 di luglio e il provvedimento di blocco e‘ stato emesso il 6 di agosto. Come e’ possibile che una SCIA del genere non sia stata controllata e sia stata lasciata scadere?” Colabello, in un lungo post su Facebook, ha quindi attaccato la maggioranza pentastellata in Municipio e al Comune scrivendo: “Chi deve pagare per il crollo? Chi si deve dimettere per questo schifo del piano in piu‘ abusivo tentato in pieno agosto neanche fossimo negli anni ’60? Sentiamo. Nel frattempo con le opposizioni, i cittadini, i comitati e speriamo con le autorita’ di controllo vi stiamo addosso. E #non molliamo. Carte alla mano. #arivederle, le dimissioni, speriamo presto”.
La consigliera capitolina di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni, il coordinatore FdI del Municipio 14 Federico Guidi e la responsabile FdI Balduina Elisabetta Vinci hanno invece dichiarato: “Non erano infondate dunque le preoccupazioni dei cittadini e del Comitato fatte proprie nella ultima interrogazione urgente al sindaco presentata il 6 agosto dalla consigliera di Roma Capitale Lavinia Mennuni, che ha evidentemente costretto gli uffici comunali a muoversi ed a intervenire per verificare quanto stesse succedendo a Via Lattanzio. Lo avevamo del resto promesso ai residenti: Se qualcuno pensava di approfittare del periodo agostano per fare qualcosa di non consentito ci avrebbe trovato pronti ad intervenire”. Gli esponenti di FdI concludevano quindi dicendo: “Non ci stancheremo di continuare a chiedere chiarezza su quanto avvenuto, trasparenza sui lavori in corso, ma soprattutto tempi certi e rapidi per la riapertura della strada e per un ritorno alla normalità non più procrastinabile”.