Si direbbe che, talvolta, i lavori di manutenzione delle strade e del verde vengano effettuati in maniera superficiale e approssimativa, con risultati che possono essere persino controproducenti. E’ quanto sembra essere avvenuto alcuni giorni fa a via Romeo Rodriguez Pereira, nella parte “alta”, tra largo Damiano Chiesa e via Fusco, dove, dopo alcuni lavori qui svolti, per i quali erano stati effettuati alcuni scavi, sono stati rifatti i marciapiedi, ma è stato gettato l’asfalto anche sulle radici degli alberi, che così, specie quelli piccoli, rischiano di soffocare.
I cittadini, adirati per la superficialità con cui sono stati effettuati tali lavori e preoccupati per la salute degli alberi, si sono mobilitati per salvare questi ultimi, per quanto possibile, e domenica, “armati” di piccone e vanga, hanno liberato dall’asfalto le radici di alcuni di essi, formando una piccola aiuola intorno, anche se ne rimangono ancora parecchi con il tronco che affonda nel bitume. Sui gruppi Facebook della zona, però, qualcuno ha scritto che non era necessario, perché la natura sarebbe riuscita comunque ad avere la meglio sull’uomo e le radici si sarebbero ugualmente fatte strada nell’asfalto, mentre qualcun altro ha sostenuto che, dovendo contestare alla ditta le modalità di esecuzione dei lavori, non bisognava alterare lo stato dei fatti.
La consigliera comunale di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni ha presentato un’interrogazione urgente al sindaco e agli assessori competenti per sapere se sono a conoscenza di quanto avvenuto, cosa intendono fare per “ripristinare l’originaria situazione degli spazi aperti a servizio delle alberature”, se non ritengono di “intervenire sui competenti uffici municipali e/o comunali” per “accertare le eventuali responsabilità in ordine ai mancati controlli” sui lavori di rifacimento dei marciapiedi e se non ritengono doveroso “intervenire sulla ditta esecutrice dei lavori al fine di intimargli di ripristinare gli originali spazi aperti a servizio delle alberature”, anche applicando “le relative sanzioni per i danni eventualmente arrecati al patrimonio pubblico”.